ECM ed infermiere: obbligo, rimorso o ricerca? Un "auto-rimprovero" e una "visione" |
![]() |
![]() |
![]() |
Scritto da Giovanni Trianni |
Giovedì 23 Marzo 2017 14:59 |
La necessità di conoscenza è insita nell'uomo. Fin dalle origini l'animo umano si è sempre speso nella ricerca costante del sapere, con un'equazione quasi univoca per tutti i popoli, dove potere era uguale a sapere e viceversa. L'acronimo di ECM (di cui letteralmente Educazione Continua in Medicina) è un sistema attivo in Italia dal 2002, al fine di garantire e mantenere elevati standard di qualità, efficacia ed efficienza nei processi di attività di tutti i professionisti delle discipline sanitarie. Pertanto l'organizzazione in tal senso di diversi Ordini e Collegi ha contribuito funzionalmente al bisogno formativo incalzante dettato dalla normativa. Nessuno può esimersi, dal provvedere alla propria formazione (D.L.vo n°229 del 19/06/1999, e successive mod., e T.A.R. Lazio n°14062 del 18/11/2004), nè il datore di lavoro può assolutamente essere un "ostacolo" (sentenza del Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Pescara n°887 del 26/06/2013). Quindi abbiamo questa incombenza, innanzitutto per obbligo di legge ma rappresenta anche un dovere deontologico e morale. Ma mi sono chiesto cosa prevalga, o quale concetto si fa strada nella nostra coscienza di, ormai, tanto acclamati Professionisti Sanitari. Partecipando ai diversi corsi aziendali ormai si ascoltano di più le "lezioni" di chi si lamenta, anzichè il vero relatore, impegnato a trasmettere già faticosamente alcune nozioni utili solo ai discenti dei "primi banchi". La domanda è sempre una, almeno quella che risalta, sollevando fin dalla notte dei tempi l'ennesimo dubbio, riassunto in "Ma a cosa serve tutto questo?" o "Vengo solo per i crediti". Esponendone quindi il concetto quasi come se l'acquisizione di questi fosse merce di scambio. La professionalità ed il riconoscimento conquistato a fatica all'improvviso svanisce e l'onere sembra più pesante dell'onore. Forse non tutti sappiamo non essere più "Infermieri Professionali" ma "Infermieri" cioè Professionisti Sanitari, non scordiamolo, ed il nostro operato ruota intorno all'art. 32 della Costituzione; siamo "attori" in un vasto "palcoscenico" costituito da varie figure a garanzia del bene "salute" sia per il singolo che per la collettività. E la costruzione di salute non si improvvisa per magia, non si inventa nè si assembla attingendo da reminiscenze lacunose che ci portiamo nel nostro piccolo bagaglio in spalla. La nostra competenza deve essere coltivata, sempre, utilizzando al meglio i mezzi disponibili e ricercandone di nuovi che siano attuali visto l'evolversi della società, della scienza, della natura umana, del mondo che ruota intorno ad un bene così immenso come la salute. Occorre guardare all'oggettività dell'ECM che ci deve servire e non asservire, uno strumento per raggiungere qualcosa, che ci modelli una mente "ferma" a vecchi preconcetti e servilismi da non elencare in questa sede. Vorremmo diventare una "Entità Olistica", e trasformare la nostra testa in un calderone da cui ognuno abbisognevole di aiuto e assistenza attinga il biglietto vincente risolutivo per l'elisir di "sana vita"? Ma come si realizza tale miracolo se non con il sapere? Il processo dell'ECM provoca così tanto movimento, allora, per garantire degli indispensabili valori: Professionalità? Competenza? Specializzazione in particolari settori? Svariati Organismi sono nati ad hoc, forse inventando un nuovo mestiere in questa disastrata Italia. Alla domanda se lo facciano per noi o per meri interessi politico privatistici, la risposta appare scontata, rischiamo quasi di addentrarci nei soliti luoghi comuni. Sì, ad accreditare diversi Enti Pubblici o Privati che siano; sì, ad acquisire titoli per finanziamento Regionale di Progetti Formativi Aziendali; sì, ad entrare in un circuito intensivo di oneri e remunerazioni stratosferiche; sì, è nell'interesse di molti. Ma all'improvviso, amo pensare che evapori tutto in una nuvola di fumo..., se è un altro il nostro obiettivo. Se dovessimo farci una domanda: cosa siamo noi Infermieri? e..Cosa vogliamo? e..Come lo raggiungiamo? Svanisce tutto (anche se qualcuno mi dice che non è giusto) se ci pensiamo, e se continuiamo a seguire i paradigmi della nostra Professione con la P maiuscola. Dall'ECM dobbiamo estrarre ciò che ci serve, ed è tanto, come in una "centrifuga" dello scibile del sapere, noi abbiamo il dovere morale di prendere, nel senso di "far nostri" quegli strumenti che ci aiutino nella conoscenza, conoscenza della sofferenza, del dolore, della mutazione dell'animo umano che abbiamo di fronte, così da attuare il migliore intervento di assistenza possibile, cioè con una responsabilità di un particolar tipo e cioè "responsabilità per il da farsi", assumendoci il compito di fare tutto il dovuto e di farlo bene tenendo a mente le conseguenze. Come detto all'inizio, deve a forza rimanere l'equazione di potere uguale a sapere, dove però, saper fare al meglio la nostra professione sia un modo per sfuggire a spade di Damocle della Magistratura incitata dal sempre "affamato" cittadino, ma al poter cambiare in meglio, alleviare o confortare la vita di chi si abbandona nelle nostre mani. Noi Infermieri dobbiamo percorrere, a mio avviso, questa strada, cambiare, aggiornarci, studiare, ricercare, contribuire a migliorare la nostra Professione, svolgerla nel miglior modo, renderla tangibile, renderla diversa, "essere" e non "fare" l'Infermiere. A cura di Inf. Legale Forense Giovanni Trianni
Bibliografia 1 Jonas H., l principio responsabilità, Torino, Einaudi, 1990. |
Notizie flash
Corso di aggiornamento: INTERVENIRE SULLA SCENA DEL CRIMINE |
Per informazioni contattare la Segreteria AcISF o l'Ufficio di Presidenza AILF
Sono aperte le convenzioni con i seguenti hotel: - Hotel Cine Music 06.70.39.30.77 - Hotel Tuscolana 06.70.22.65.3 - Hotel Piccadilly 06.70.47.48.58 |
Ultimi Articoli
- SONO APERTE LE ISCRIZIONI 2019
- Il governo ha davvero salvato gli abusivi?
- Ed alla fine la correttezza ha pagato...
- Quando il medico scavalca tutti. Anche se stesso.
- AIILF: Prime valutazioni sul protocollo FNOPI, Consiglio Nazionale Forense e CSM.
- Come scegliere il responsabile della protezione dei dati
- La difesa degli stupratori si basa ancora sullo screditare le vittime
- Un ottimo contratto. Tranne per gli infermieri.
- I medici volevano decidere per tutti. L'IPASVI e noi abbiamo detto NO!
- I diritti negati di infanzia e adolescenza
- DDL Lorenzin: cosa cambia?
- «Che indossavi quando ti hanno stuprato?»
- L'iscrizione all'IPASVI è obbligatoria?
- Il rischio clinico? Inventato in Italia nel 1700!
- Vaccini: quello che c'è da sapere per il ritorno a scuola
- Confessioni di un (ex) violento.
- Infermieri: le sfide che la professione deve vincere
- Oltre 5.500 'falsi infermieri', professione a più alto tasso abusivi
- Albo delle società scientifiche. Aiutateci ad aiutarvi.
- Ve l'avevamo detto no?
- Rischio aggressioni: quali misure adottare?
- Charlie Gard: come si è arrivati alla decisione della CEDU
- Masturbarsi in pubblico non è più reato.
- Prima di criticare, sappiamo davvero cosa è l'IPASVI?
- E’ ipotizzabile l’infermiere o il medico robot?
- Pronta disponibilità: abuso per supplire alla carenza di infermieri
- Pubblicata in Gazzetta la nuova legge sul cyberbullismo.
- Vaccini: tra mito e realtà
- I soci AIILF possono fornire consulenza legale.
- Garante Privacy: no al controllo indiscriminato di mail ed internet
- VISITE GRATUITE ALLE DONNE PER UNA SETTIMANA NEGLI OSPEDALI CON IL BOLLINO ROSA
- Ti ammali in ferie: per annullarle basta la comunicazione
- Chi assiste un parente disabile, di qualunque gravità, non può essere trasferito.
- Considerazioni sul trapianto di testa
- SENTENZA ASSURDA! C'è violenza solo se gridi...
- ECM ed infermiere: obbligo, rimorso o ricerca? Un "auto-rimprovero" e una "visione"
- Chi scrive cosa, e dove? L’autonomia Professionale non è più un’utopia.
- La nuova legge sulla responsabilità professionale.
- Obiezione di coscienza ed eutanasia. Parliamone.
- Avevamo ragione! SE DENUNCI NON TI LICENZIANO.
- La malattia stress-correlata è infortunio e va indennizzata
- Migliora il collegamento ospedale-territorio. Arrivano le nuove SDO.
- Il dirigente non può effettuare visite di controllo in reparto
- Alcune precisazioni sul servizio di SKY TG24
- Tempi di attesa massimi in ospedale per visite, ricoveri ed esami.
- Mastrogiovanni: una sentenza di dignità, anche professionale.
- Franca Viola: una ribellione di 35 anni fa.
- Tar Lazio: boccia l’Omceo e apre agli ambulatori “See&treat”
- "La responsabilità professionale, ognuno al suo posto" - Le foto
- Il medico non risponde alla chiamata d'urgenza di notte? Licenziato!