Gratuito patrocinio per le vittime di abusi. Ancora non ci siamo. |
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Scritto da Ufficio di Presidenza AIILF |
Lunedì 16 Maggio 2016 08:56 |
l Ddl. n.733/09 approvato con emendamenti dal Senato della Repubblica il 5 febbraio dello stesso anno, ha introdotto nel nostro ordinamento, come ormai è certo l'istituto del Patrocinio a spese dello Stato per le vittime dei reati di violenza sessuale. Così infatti recita testualmente l'art. 41 che introduce il comma 4 ter nel corpo dell’art. 76 del d.p.r. 115/02: Ebbene, la deroga ai limiti reddituali attualmente in vigore (euro9.723,84) determina, evidentemente, una sostanziale modifica dello istituto così come è stato tradizionalmente inteso. Il legislatore, infatti, sembra prefigurare, sull'onda dell'emotività e della pubblica opinione, una atipica forma di agevolazione all'accesso del gratuito patrocinio per le vittime di reati, seppure gravissimi, provocando un vero e proprio stravolgimento fisiologico dell'istituto e aprendo la breccia a prevedibili questioni di legittimità costituzionale, in relazione alla differente disciplina rispetto ad altre figure di reato altrettanto gravi, come, ad esempio, il tentativo di omicidio. L'Anvag ha sempre propugnato il miglioramento dell'istituto nel solco dei principi costituzionali di eguaglianza in armonia con le norme dell'ordinamento internazionale di natura pattizia e sempre al fine di agevolare l'accesso alla Giustizia da parte del cittadino che si trova in difficoltà obbiettive di non poter sostenere i costi della assistenza e difesa giudiziale ed extragiudiziale. A meno che il nostro legislatore con l'iniziativa in oggetto non voglia dimostrare che sono maturi i tempi per introdurre anche in Italia un principio che in altri Paesi è già realtà come quello che è inserito nella disciplina dell'istituto dell'aiuto giudiziario in Francia laddove si legge che Avv. Nicola Ianniello |
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