Quando il medico scavalca tutti. Anche se stesso. |
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Scritto da Direttivo Nazionale AIILF | |||
Lunedì 12 Novembre 2018 10:29 | |||
Prendiamo spunto da una richiesta di aiuto ricevuta via Facebook.
Primo punto. L'unione tra infermieri. Finalmente! Facezie a parte, questo è l'unico sistema per trovare soluzioni nella vita lavorativa quotidiana. Punto primo, vero. La FKT respiratoria è un intervento multidisciplinare, in particolare, trattandosi di riabilitazione, dovrebbe essere preceduta da una valutazione da parte del fisiatra, con prescrizione completa di settaggi, tempistiche e modalità, calibrate su ogni utente, in base alle sue necessità. Per una citazione si può utilizzare l'art.12 del Codice Etico della FNOMCEO, l'ordine dei medici.
"La prescrizione di un accertamento diagnostico e/o di una terapia [OMISSIS] non può che far seguito a una diagnosi circostanziata" Perchè sia "circostanziata" è quindi obbligatorio che sia preceduta da una anamnesi e da una valutazione de visu dell'utente. "fatta salva la libertà del paziente di rifiutarle" Se la prescrizione è meccanicistica e non calibrata sull'utente, come può egli rifiutarsi? Il consenso informato è un altro degli obblighi di legge a cui il medico deve attenenersi (legge n. 219 del 22 Dicembre 2017). L'esecuzione della FKT respiratoria rientra inoltre tra le responsabilità specifiche del fisioterapista. Non può quindi essere delegata all'infermiere. Il profilo professionale del fisioterapista è chiaro.
La FKT respiratoria è addirittura una specializzazione del fisioterapista stesso.
Nessun giudice può imputare ad un infermiere di non aver ottemperato ad un compito improprio e non sicuro per l'utente. Anzi. Sono decine le sentenze che condannano gli infermieri per aver operato in modo meccanicistico, senza valutazione professionale del proprio operato. L'unica garanzia è scrivere in cartella il motivo del rifiuto, in maniera chiara e netta. Non parliamo nemmeno della "prescrizione verbale". Un orrore sul quale è meglio soprassedere. Altro orrore, come descritto prima, è il foglio precompilato con la terapia! Ribadiamo che la prescrizione, da norma come visto prima, deve essere PERSONALE, calibrata sul paziente e corredata di consenso informato. L'infermiere non può accettare una situazione simile, che lo espone a molteplici rischi. In primis alla condanna, in caso di problemi, per aver operato in maniera meccanicistica, per aver somministrato una terapia senza prescrizione medica (o comunque errata) ed in ultimo per abuso di professione, avendo ottemperato ad una mansione che è competenza esclusiva dei fisioterapisti. In maniera più generica siamo di fronte ad un caso di delirio di onnipotenza dei medici, di totale abbandono dell'utente e della professionalità medica e di una gestione quantomeno superficiale di tutta l'assistenza. Manca una valutazione attenta dell'utente. Manca una prescrizione mirata e personale. Manca la presenza del fisiatra. Manca la cognizione delle professionalità altrui da parte dei medici dell'unità operativa. Manca la presenza del fisioterapista. Manca sopratutto un lavoro di equipe. Sosterremo questi colleghi qualunque decisione e/o provvedimento adotteranno. |
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Ultimo aggiornamento Martedì 04 Dicembre 2018 07:43 |
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